Archivio per 2009/06/01

La climatologia previsionale rischia di rimanere al palo come l’alchimia.

Perche’ la climatologia e’ lo studio di qualcosa che e’ stabile e statisticamente prevedibile si’ ma solo finche’ non cambia, magari improvvisamente, di stato.

Cosa potrebbero mai studiare i fisici delle alte energie se non potessero essere sicuri che il loro acceleratore protone-protone di oggi non si trasformera’ in un acceleratore protone-neutrone fra dieci o cento anni, stravolgendo assolutamente tutti i risultati e tutte le previsioni?

Aggiungiamoci la possibilita’, anzi la certezza che nel periodo sotto osservazione ci saranno input esterni che non si possono controllare o prevedere, come se qualcuno fornisse piu’ o meno energia all’LHC senza che i fisici stessi possano dire alcunche’ (in climatologia, si tratta dei vulcani, del Sole, chissa’ cos’altro).

Il problema della previsione climatologica “assoluta” a decenni e secoli e’ inattaccabile come quell’altro Sacro Graal introvabile della previsione del mercato azionario. Pensa ai soldi spesi per cavare un ragno da quel buco, e quali siano stati i risultati.

Questo non vuol dire che non si possa stabilire quali coltivazioni siano probabilmente piu’ indicate per un certo territorio, cosi’ come si puo’ giocare in borsa basandosi su parametri obiettivi e modelli al calcolatore senza per questo cadere in rovina.

La climatologia previsionale a decenni e’ forse l’unico settore scientifico dove i “cigni neri” che mandano ogni previsione all’aria sono paradossalmente una delle poche cose che si possono prevedere con certezza.