Archivio per febbraio, 2009

Poveretti…e che scandalo! Un intero convegno sul clima a Roma il 3 marzo 2009, e chi vedono invitare? Un colossale manipolo di studiosi che osano dubitare dell’origine antropogenica dei cambiamenti climatici, e/o delle future previste catastrofi ad essa collegati.

Insomma vogliano lorsignori rendersi conto che la climatologia e’ una scienza piu’ simile alle scienze sociali che alla fisica, come ha scritto anche il cambioclimatistissimo Richard Black sul suo blog nel sito della BBC, e quindi e’ politicizzata ipso facto. E infatti quando c’era Prodi abbiamo sentito solo una campana, e adesso che c’e’ Berlusconi ovviamente si sente l’altra.

Le persone serie cercherebbero di informarsi senza preconcetti e senza secondi fini di carattere sociale o politico. Invece noi se ci mettiamo a scrivere che:

“Il dibattito scientifico sui cambiamenti climatici deve restare un dibattito aperto”

come fa Climalteranti fra un attacco personale e l’altro, ma allo stesso tempo ci contraddiciamo affermando:

“I dati scientifici disponibili a livello internazionale sono incontrovertibili nell’individuare un preoccupante riscaldamento del pianeta e nel riconoscere in questo un ruolo centrale dell’uomo”

allora non ci rimane che prenderci collettivamente in giro. Dentro la torre d’avorio, naturalmente…

L’intervento di Castellari (letto tramite link dal sito Climate Monitor) non e’ che sia poi cosi’ impressionante.

Dice che il 2008 non e’ stato freddo perche’ cosi’ non appare guardando gli ultimi trenta anni…mi sembra un argomento un po’ ingenuo se non furbetto, perche’ tutti sanno che la correlazione delle temperature fra un anno e l’altro e’ altissima: e’ molto improbabile che cambino in maniera cosi’ repentina.

Anche all’epoca del raffreddamento dello Younger Dryas, sono sicuro che da un anno all’altro non ci fosse poi cosi’ tanta variabilita’.

La parte sui ghiacci artici si dimentica il piccolo particolare del record di ghiacci antartici di pochissimo tempo fa. E uno sguardo al Polo Nord dovrebbe bastare per capire che cio’ che manca a Gennaio e’ il ghiaccio intorno alla Kamchatcka…ce ne fosse uno pero’ disposto a verificare cosa stia succedendo da quelle parti?

Le “Previsioni di Secondo Tipo” di Castellari infine non sono “Previsioni” ma analisi di sensitivita’. E’ per questo che sono indipendenti dallo stato iniziale. Come ha gia’ affermato Gavin Schmidt su RealClimate, si tratta di studi che non hanno a che fare con la realta’, ma con la ricerca di come migliorare…i modelli climatici!

Perche’ non hanno a che fare con la realta’? Perche’ presuppongono che tutto il resto rimanga costante, e cambi solo questa o quella forzante. Ma e’ chiaro (anche a Schmidt) che nel mondo reale cio’ non sara’ mai possibile.

Infatti Castellari li chiama prima Previsioni poi Proiezioni per finire con Scenari (il termine appropriato, per chi studia analisi del rischio). E finisce con l’ammettere che di Proiezioni del Primo Tipo (quelle vere, che ci direbbero in qualche modo quale clima aspettarsi fra dieci o venti anni) non se ne possono fare.

Il che vorrebbe dire, se ci fosse qualche politico in ascolto, che i Modelli Climatici valgono come i Modelli Finanziari che hanno portato il mondo nello stato di (sarcasmo)benessere e tranquillita’ in cui e’ al momento(/sarcasmo).